Zanzara Tigre

Contrasto diffusione zanzara tigre – Descrizione del servizio

Cura la pianificazione degli interventi di controllo, contrasto e monitoraggio alla diffusione di infestazione dell’Aedes albopictus. Promuove e fornisce il supporto tecnico per Campagne di informazione di sensibilizzazione della cittadinanza, relative alla gestione delle specie sinantrope e problematiche; con particolare riguardo ai comportamenti da adottare, da parte della cittadinanza, per evitare il formarsi di focolai di infestazione.

Caratteristiche morfologiche e comportamentali della zanzara tigre

Aedes albopictus, più nota come zanzara tigre, è un piccolo insetto di circa 1 cm di lunghezza, di colore nero, con caratteristiche striature bianche sul corpo. Come tutte le zanzare, il suo ciclo vitale si svolge in quattro fasi: uova, larva, pupa e adulto. Le uova, deposte poco sopra la superficiedell’acqua, schiudono quando vengono nuovamente sommerse; da queste si sviluppano larve che,attraverso 4 stadi di crescita separati da altrettante mute, raggiungono lo stadio di pupa.

La zanzara adulta sfarfalla dopo circa 48 ore, abbandonando la spoglia nell’acqua.
Alle nostre latitudini l’intero ciclo di sviluppo può durare da 10 giorni a 3 settimane, in funzione della temperatura e del fotoperiodo. Circa 48 ore dopo lo sfarfallamento maschi e femmine sono in grado di accoppiarsi. Subito dopo l’accoppiamento la femmina, può effettuare il suo primo pasto di sangue, necessario per maturare le uova, mentre il
maschio, esaurita la propria funzione riproduttiva, sopravviverà solo pochi giorni.

La durata del ciclo gonotrofico, ovvero l’intervallo tra il pasto di sangue e la deposizione delle uova, varia dai tre
ai cinque giorni. Ogni femmina può arrivare a deporre oltre 100 uova, ma in genere ne depone
solo alcune decine (in media tra 40 e 80). L’uovo grazie a raffinati meccanismi fisiologici che gli
consentono di entrare in uno stadio di vita quiescente, può sopravvivere per periodi anche molto
lunghi e superare il freddo invernale.

L’attività trofica è prevalentemente diurna. L’ Aedes albopictus, generalmente, non si sposta oltre
poche centinaia di metri dal focolaio larvale ma, in favore di vento, è in grado di effettuare spostamenti
più ampi. Può peraltro spostarsi con rapidità a distanze considerevoli grazie a fenomeni di trasporto
passivo, ad esempio entrando accidentalmente nelle automobili.

Punge soprattutto all’aperto, ma quando l’infestazione è molto elevata non è raro rinvenire adulti anche all’interno delle abitazioni situate per lo più al piano terra.
Predilige i mammiferi, ma può nutrirsi anche su uccelli ed altri animali. Usualmente vola a pochi decimetri dal suolo, pungendo tra anche e caviglie. I luoghi di riposo degli adulti sono tra la vegetazione ombrosa (siepi, erba alta, cespugli).

Il fenomeno dell’infestazione della zanzara tigre è legato soprattutto alla plasticità ecologica di questo insetto che gli permette di poter utilizzare una varietà di piccole raccolte d’acqua dolceper lo sviluppo larvale e di deporre uova in grado di trascorrere un periodo di tempo chiamato diapausa embrionale. Questo comportamento la rende una specie tipica degli ambienti fortemente antropizzati, dove abbondano micro focolai costituiti da contenitori di varia natura lasciati all’aperto (secchi, barattoli, lattine, scatole, buste di plastica, ecc.).

Fattori di proliferazione massiva della zanzara tigre

La zanzara tigre trova focolai larvali ideali anche nelle caditoie per la raccolta e lo smaltimento delle acque di superficie, ma la loro produttività, varia nello spazio e nel tempo, in relazione al clima, alle precipitazioni e alla manutenzione degli stessi.
Va peraltro detto che, mentre l’acqua meteorica rappresenta quasi l’unica possibilità di
rifornimento per le caditoie posizionate lungo le strade, quelle poste in fondi privati possono essere costantemente alimentate dall’acqua proveniente da attività diverse, quali l’innaffiatura, il lavaggio d’auto, ecc.

La proliferazione massiva di zanzara tigre è legata a fattori diversi, quali:
• la disponibilità di focolai larvali, quindi di contenitori di varia natura;
• la tipologia abitativa costituita da palazzine con cortili e giardini;
• l’abbondanza di precipitazioni atmosferiche che riforniscono d’acqua i potenziali focolai
larvali;
• la temperatura elevata che riduce la durata del ciclo di sviluppo larvale;
• la presenza di vegetazione bassa dove gli adulti possono trovare riparo.

La disponibilità di contenitori è generalmente maggiore dove le aree industriali e commerciali si
interfacciano con quelle prettamente residenziali, ma è sostanzialmente la tipologia abitativa che
costituisce, anche in aree non periferiche, il fattore più importante allo sviluppo della specie.

Luoghi da tenere sotto controllo

– sottovasi. Sono il luogo più adatto alla riproduzione in ambiente domestico. Se possibile evitare di usarli o svuotarli almeno una volta a settimana.

– contenitori vari (barattoli, innaffiatoi, ciotole per gli animali domestici, lattine, scatole, buste di plastica etc.). Conservare capovolti tutti i recipienti non in uso e non abbandonarli all’aperto.

– Tombini, griglie di raccolta delle acque piovane delle rampe di accesso ai garage e pozzetti grigliati delle acque di scolo delle grondaie, i giardini e terrazzi condominiali vanno trattati con specifici prodotti larvicidi e sono da mantenere puliti.

– Vasche e fontane ornamentali. Introdurre nelle vasche fontane ornamentali pesci rossi e gambusie che si nutrono di larve di zanzara tigre.

– Cimiteri. Svuota spesso l’acqua nei vasi dei fiori recisi nei cimiteri che deve essere cambiata al massimo ogni cinque giorni oppure usa fiori finti.

– Impianti di climatizzazione. Predisporli in modo che la condensa prodotta defluisca in appositi apparati di scarico.

Si ricorda che è necessario eliminare qualsiasi ristagno d’acqua. Laddove non sia possibile, si devono usare specifici prodotti larvicidi a base di Bacillus thuringiensis e di inibitori della crescita. Sono reperibili nelle rivendite agrarie e nei negozi specializzati, non inquinano l’ambiente e non sono tossici né per l’uomo né per gli animali. 

Leggi l’ordinanza 66/22 sul contrasto della diffusione della zanzara tigre

Leggi l’ordinanza 79/2021 sul contrasto della diffusione della zanzara tigre